Alessandro Di Battista, il retroscena: cancellare questo M5s, il suo piano per la leadership
Il ritorno di Alessandro Di Battista prende forma: "In questi due anni ho studiato molto e ho delle proposte da fare", ha spiegato rispondendo su Instagram al commento di un attivista. Insomma, in un M5s sempre più debole e spaccato, in vista degli Stati Generali (ammesso e non concesso che verranno celebrati), l'urlatore professionista torna a farsi vedere e sentire. "Dirò la mia. Ho chiara la strada. Poi vedremo in quanti saranno concordi", avrebbe spiegato al suo inner-circle, stando a quanto riferito dal Corriere della Sera in un retroscena. Leggi anche: Franco Bechis: perché Di Battista è la pedina di Di Maio E stando ai rumors, Dibba è pronto a stupire. Già, perché il Movimento ora si è sostanzialmente diviso in due anime: quella filo-governista che guarda al Pd anche per il futuro; quella contraria al Pd e che, anzi, ha piuttosto qualche nostalgia per Matteo Salvini e la Lega. Ma Di Battista non avrebbe intenzione di schierarsi con nessuna delle due fazioni, spiazzando la base e i big del M5s. Riferiscono i fedelissimi che il Che Guevara di Roma nord avrebbe in mente un progetto tutto suo. Una nuova linea, una terza via rispetto a quanto emerso fino ad ora. Il progetto di Di Battista prevede di collocare il M5s con una visione "indipendente" da Lega e Pd in termini di politiche economiche, ambientali e migratorie. Una sorta di "M5S 2.0" che ritrovi una identità precisa e che torni a scaldare la base, così come invoca l'ex grillino Gianluigi Paragone. E il fatto che il M5s abbia perso oltre 50mila militanti dei meet-up in cinque anni la dice lunghissima sullo scollamento tra base e vertici del Movimento. Ma non è finita. Perché il dubbio che corre nel M5s è che Dibba non voglia proporre soltanto la sua "terza via", ma potrebbe anche correre per la leadership che verrà contesa agli Stati Generali.