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Prescrizione, l'ira del ministro Bonafede sui renziani. "In Parlamento si va verso il liberi tutti", è crisi?

Marco Rossi
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Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, con la sua irremovibilità sulla riforma della prescrizione potrebbe facilmente essere accusato di mettere a repentaglio la tenuta della maggioranza di governo, come riporta il Corriere della sera. Puntando direttamente i renziani, ma mettendo in difficoltà il principale partner di governo, cioè il Pd. Che sul tema della prescrizione è certamente più vicino a Italia viva che ai grillini, sebbene anche al Nazareno certe frequentazioni additate dal Guardasigilli non piacciano granché. Il pomo della discordia resta comunque il blocco definitivo della decorrenza della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, divenuto legge il 1° gennaio scorso. Una novità mentre in realtà fu introdotta dalla precedente maggioranza con un emendamento dell' ultima ora alla legge Spazzacorrotti.  Per approfondire leggi anche: Carlo Nordio contro Bonafede Ora la mediazione di cui il premier Giuseppe Conte s' è fatto direttamente garante è arrivata al lodo che prevede la sospensione sine die della prescrizione solo per i condannati in primo grado, e non anche per gli assolti; per Bonafede sembra il massimo delle concessioni possibili, gli altri chiedono ulteriori aggiustamenti. È soprattutto il Pd, stretto fra gli opposti estremismi di Bonafede e di Renzi, a chiedere che alle dichiarazioni di disponibilità al dialogo il ministro faccia seguire un atteggiamento meno intransigente. E arrivati al punto in cui le divisioni degenerano in scontro aperto, non può che essere il presidente del Consiglio a spingere il Guardasigilli verso un ulteriore passo verso le richieste degli alleati. Altrimenti si annuncia il liberi tutti in Parlamento, dove giacciono almeno tre proposte (Forza Italia, Pd e Iv) per cancellare la riforma Businarolo-Bonafede. 

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