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La Cgil apre uno sportello a Tunisi. Salvini (Lega Nord): "Assurdo, presentiamo un'interrogazione parlamentare"

Il sindacato rosso inaugura il servizio orientamento per chi vuole immigrare in Italia. E il Carroccio insorge...

Roberto Procaccini
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"Manovali del Maghreb, ecco come venire a lavorare nei campi italiani". La Cgil apre uno sportello a Tunisi per fornire ai lavoratori del nord Africa tutte le indicazioni sul come immigrare regolarmente nel Belpaese e lavorare nel settore primario. E la Lega Nord, in tutta risposta, prepara un'interrogazione parlamentare. L'iniziativa del sindacato, presentata il 21 novembre e inaugurata il 25 da Inca (la rete dei patronati rossi all'estero) e Flai (la federazione dei lavoratori Agro-Industria), nasce per "combattere le illegalità e favorire una migrazione consapevole - si legge in una nota del sindacato -; e si rivolge " ai lavoratori del Nord Africa che vogliono venire in Italia per trovare un'occupazione". Ma Matteo Salvini, europarlamentare del Carroccio e candidato (forte) alla segreteria del partito, non ci vede giusto. "Voglio sapere quanto costa alla collettività questa iniziativa - attacca -, perché i sindacati percepiscono contributi pubblici e voglio sapere come vengono spesi questi soldi. Ma, seppure l'operazione fosse a costo zero - continua -, è assurdo in un momento in cui l'agricoltura è in crisi incoraggiare l'arrivo di nuovi immigrati". Tra referendum e Bossi-Fini - "Mi chiedo come la pensano di questa iniziativa gli iscritti alla Cgil che non hanno un lavoro - chiede Salvini -. So però che quelli che hanno anche la tessera della Lega sono incazzatissimi". Ma il servizio della Cgil non è un modo per applicare al meglio la legge Bossi-Fini, che vuole che gli immigrati arrivino in Italia con un contratto di lavoro? "La Bossi-Fini è una legge varata 10 anni fa, quando non c'era la crisi" risponde il delfino di Maroni. "Oggi la situazione è cambiata, abbiamo milioni di disoccupati. In Italia non c'è spazio per un tunisino in più". Salvini (che insinua: "Ho l'impressione che la Cgil, più che altro, vada a cercare nuovi tesserati in Africa"), la giura ai sindacati: "Stiamo preparando un referendum sul tema - annuncia -. Sarà pronto per il 2014, vogliamo trasparenza sui bilanci delle confederazioni dei lavoratori". Macché sprechi - Da Corso d'Italia replicano che "il nuovo sportello non implica nuove spese. La sede Inca di Tunisi è storica e non fa che offrire un servizio in più". Forniamo assistenza a lavoratori che rischiano di cadere nella rete dei nuovi trafficanti di schiavi, è il refrain che arriva dai corridoi della Cgil. "E poi ci rivolgiamo anche a chi ha lavorato in Italia e ora è rientrato in Tunisia - spiegano - e ai nostri connazionali, non sono pochi, che vivono là". 

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