Toto-Quirinale: Bonino, Prodi e Grasso. Ecco chi può andare al Colle
Giorgio Napolitano ha incontrato nel giro di poche ore Matteo Renzi e poi Enrico Letta. Nonostante le dichiarazioni di facciata la situazione è critica. Il governo è debolissimo. Renzi è impantanato tra una spinta verso palazzo Chigi e una corsa verso le urne. Napolitano è con le spalle al muro dopo le rivelazioni di Alan Friedman e rischia sempre più la poltrona. Il punto è chiaro: Re Giorgio non perderà il posto con una procedura di impeachment, ma le pressioni sulle sue dimissioni di certo non possono lasciarlo indifferente. Lo scenario futuro è abbastanza fosco. Ma non è da escludere l'ipotesi di un passo indietro di Re Giorgio subito dopo l'eventuale approvazione delle riforme come quella sulla legge elettorale e del Senato. Se Re Giorgio mollasse la poltrona i candidati per il Colle sostanzialmente sono tre: Romano Prodi, Pietro Grasso ed Emma Bonino. Prodi e Grasso - Come raccontano diversi deputati di Ncd “è in corso una manovra per determinare il successore di Napolitano”. E c'è chi ipotizza che una salita di Prodi al Colle potrebbe spianare la strada a un governo Renzi oppure all'ipotesi del voto anticipato. Al momento come abbiamo detto sarebbero tre i cavalli su cui la politica italiana ha messo gli occhi come possibili nuovi inquilini del Colle. Il primo è appunto Prodi, test chiave delle tesi di Alan Friedman contro Re Giorgio e già candidato al Qurinale qualche mese fa, salvo poi restare impallinato sotto i colpi dei 101 franchi tiratori. Poi, in seconda fila, c'è il presidente del Senato Pietro Grasso, già “quirinabile” nel 2013, da poco balzato agli onori delle cronache per aver citato in giudizio Silvio Berlusconi sul processo per la compravendita dei Senatori. Chi piace al Cav - Infine, come racconta Linkiesta il terzo incomodo è Emma Bonino, ministro degli Esteri, in questi giorni impegnata sul fronte dei Marò, gradita a Berlusconi e sempre in cima alle rilevazioni di gradimento nei sondaggi di Alessandro Ghisleri, fidata del Cavaliere. Insomma Silvio per ora sta alla finestra. Ma di certo non avallerà mai l'operazione Mortadella al Colle.