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A Nichi Vendola si perdonano pure gli insulti che sanno di razzismo

Nichi vendola versione black bloc: visto da Benny

Per il leader di Sel Alfano è "antropologicamente respingente", ma non si vede alcuna gogna mediatica

Andrea Tempestini
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«Antropologicamente respingente». Un grande mistero semantico avvolge la politica italiana: perchè per chiunque - destra, sinistra, grillini, Giovanardi - connotare l'avversario «antropologicamente respingente» comporterebbe richiami, mozioni di sfiducia, gogne mediatiche, quantomeno l'accusa di cafoneria; ma se lo stesso epiteto lo usa Nichi Vendola per l'Ncd con cui non andrebbe mai al governo (e vorrei vedere), esso diventa franchezza, metafora nobile, «narrazione»? Mah. Ora, in Vendola, nelle sue parole avvolte da un guscio etico, alberga il complesso - molto alla Sartre - di superiorità intellettuale; nonchè quello -molto alla Berlinguer- di primazia morale. Ma, almeno, Sartre e Berlinguer qualche atout l'avevano, pur non vantandosene a Ballarò. Invece, non bastasse l'ennesimo scandalo della Sanità a Foggia, dove i magistrati si sono accorti che i flaconi di disinfettante costavano come bottiglie di torbato di Oban, ci vuol poco per ricordare che in quanto a tegole giudiziarie, responsabilità oggettive e condotte imperfette, Vendola non può dare lezioni nemmeno a Errani, Cota o Polverini. Se si escludono i procedimenti archiviati, il governatore di tutte le Puglie vanta un'indagine della Procura di Taranto per il reato di concussione nell'ambito dell'indagine sull'Ilva. Il cui cotè è la nota intercettazione sui morti dell'Ilva («Io e il mio capo di gabinetto siamo stati a ridere per un quarto d'ora»); e il ritardato avvio delle mappe epidemiologiche; e le firme sul progetto Tempa Rossa dell'Eni e al quarto e quinto inceneritore a Taranto ed al progetto della Cementir. Tutta roba che, secondo la personale dottrina morale del governatore, dovrebbe fargli togliere dal nome del partito, «sinistra, ecologia e libertà» il sostantivo «ecologia», quantomeno per una questione di coerenza. In più è notizia fresca che Davide Pellegrino, capo di gabinetto della Regione Puglia, è indagato per abuso d'ufficio. Per non rispolverare la vicenda del trasferimento del pm Digeronimo che denunciò l'amicizia fra la sorella del Presidente e il gup De Felice che a sua volta proprio Vendola assolse sempre in merito allo scandalo Sanità. Tali condotte, nell'ottica di un garantista sono acqua fresca. Ma in quella da Savonarola di Vendola assumono una triste colorazione. Se poi si evoca la rettitudine di Nichi, il suo distaccarsi dalla palude del compromesso, si deve notare che per la presidenza Ue Nichi sostiene, confusamente sia Tsipras sia Schulz che è come sostenere Lenin e Blair allo stesso tempo. Per non dire del «salva-Vendola» infilato con nonchalance tra i 400 emendamenti della legge elettorale (serve a premiare il primo partito dei non-eletti: Sel ); roba che accomuna per paraculismo, il visionario Vendola al grezzo Salvini. Almeno per la stampa. E qui ritorna il grande mistero semantico. Le cazzate di Vendola. Non sono semplici cazzate, sono incoercibile protesta intellettuale... di Francesco Specchia

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