Renzi e il toto-ministri: gli ultimi favoriti all'Economia sono Visco e Prodi
Adesso sono Renzi di Matteo. Il blitz a Palazzo Chigi richiede più tempo del previsto, la squadra di governo fatica a nascere. Qualche richiesta di poltrona più che prevedibile (da Angelino Alfano ai montiani, fino ai socialisti di Nencini), qualche veto interno, alcuni nodi sui posti-chiave. Il premier in pectore ha dovuto anche incassare nel giro di qualche ora alcuni no abbastanza pesanti, come quelli di Luca Cordero di Montezemolo allo Sviluppo, Alessandro Baricco alla Cultura, Mister Eataly Oscar Farinetti all'Agricoltura. E poi c'è un posto troppo importante per essere assegnato a cuor leggero. Quello dell'Economia. E lì sì che i Renzi potrebbero essere nostri. Visco o Prodi - Il tradizionale toto-ministri domenicale si scalda intorno agli uffici di via XX Settembre. La favorita resta ancora Lucrezia Reichlin, ma la tentazione di Matteo Renzi sarebbe quella di accontentare la pancia del Partito Democratico. La candidatura di Fabrizio Barca, ex ministro montiano in predicato a suo tempo di approdare alla segreteria Pd, in questo senso sarebbe perfetta. Dall'altro lato, però, c'è l'esigenza di "esportare" in Europa un nome accreditato e benvoluto. Occhio all'ora a due tecnici come Visco (no, non Vincenzo ma Ignazio Visco, come scrive Antonio Castro su Libero in edicola domenica 16 febbraio), il neo-presidente Istat Pier Carlo Padoan e all'ex board Bce Lorenzo Bini Smaghi. Questi ultimi, però, non scaldano i cuori al Nazareno. Largo allora all'eterno ritorno di quello che fino a ieri era dato in predicato per occupare il palazzo più importante, il Quirinale. Sì, in questo pazzo toto-ministri renziano che pesca a piene mani tra potenziali rottamabili, c'è pure Romano Prodi. Il Professore avrebbe mandato un pizzino al segretario democratico in stile "Ricordati di me". E Renzi di lui si potrebbe ricordare così, al grido Avanti, mieri Prodi. di Claudio Brigliadori