Cerca
Cerca
+

Sardegna: dopo voto montano proteste contro Legge statutaria elettorale (3)

default_image

  • a
  • a
  • a

(Adnkronos) - Le conferme sugli esiti della legge arrivano dai numeri: la Gallura perde due consiglieri regionali su cinque, il Medio Campidano due su quattro, l'Ogliastra uno su due nonostante Angelo Ivano Stochino di Forza Italia abbia sfiorato i 5mila voti, il Sulcis due nonostante un candidato di Unidos abbia riportato oltre 2.200 preferenze. Tutto ciò per il complicatissimo calcolo dei resti, che premia i territori più rappresentati, ovvero quelli con più elettori, e che pone uno sbarramento del 5% ai partiti e del 10% alle coalizioni. Calcolo dei resti che non solo ha falcidiato la rappresentanza territoriale ma, insieme al voto disgiunto (ovvero la possibilità di votare un candidato territoriale e un presidente di altra coalizione) ha creato problemi talmente gravi da mandare in tilt i software di alcuni comuni e costretto a mandare i plichi delle schede non scrutinate entro le 12 ore previste dalla legge, nei tribunali circoscrizionali. Allungando così le operazioni di spoglio e di attribuzione dei seggi. Una legge che premia rappresentanze decimali e penalizza candidati che hanno preso migliaia di preferenze, ma che non ha previsto due variabili incalcolabili: la vittoria dell'astensionismo (l'affluenza è stata del 52,23%) e del voto disgiunto. Nessun problema però per i decani del Consiglio regionale, Mario Floris (Uds) e Giorgio Oppi (Udc) eletti nel collegio di Cagliari. Per loro vale la regola dei voti presi, porta a porta, qualsiasi sia la legge elettorale, ordinaria o statutaria, o il calcolo dei resti e delle percentuali.

Dai blog