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Civati (Pd): "Non votiamo la fiducia a Renzi ed esco dal partito"

Il dem non manda giù l'alleanza con Alfano e la cacciata di Letta così sbotta: "Il mio appoggio Matteo non lo avrà. Esco dal partito". E non sarà solo...

Ignazio Stagno
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Pensava che andare a palazzo Chigi fosse una passeggiata. E invece la strada di Matteo Renzi si sta trasformando in un Calvario. Matteo rischia di pagare a acro prezzo la spavalderia mostrata nel condurre il gioco. L'ostacolo più grande è quello di tropvare la quadra per un 'alleanza ed una maggioranza che gli garantisca i voti del Senato. Ma a scricchiolare sotto i piedi del segretario è il suo stesso partito. Pippo Civati è pronto a pugnalarlo. Con i suoi 6 senatori a palazzo Madama, Civati è rpnto a voltare le spalle a Matteo e soprattutto ad uscire dal Pd per fondare un nuovo partito. A dichiarare guerra a Matteo è lo stesso Civati che intervistato da Repubblica afferma: "'Si tratta di un governo politico a tutti gli effetti e con la stessa maggioranza di prima, che non rispetta il mandato elettorale. Orientati a non votare la fiducia. In tal caso usciamo dal Pd''. Insomma col colpo di mano di Matteo e con la defenestrazione di Letta potrebbe esplodere il Pd. Solo qualche giorno fa Civati aveva detto: "In questo momento il Partito Democratico lo hanno lasciato tutti. E' un campo in cui si dicono delle cose e poi se ne fanno delle altre. Voglio capire che cosa fare. E' chiaro che non votare la fiducia a questo governo vuol dire uscire dal Pd o qualcosa di molto simile".  Con Vendola - Insomma Renzi prima o poi resterà solo col suo Pd renziano. I rossi probabilmente vireranno a sinistra con l'amico Nichi: "Si deve fare una nuova sinistra. Si deve fare un nuovo Ulivo. Pensavo che anche Renzi fosse d'accordo invece lui sta facendo un nuovo centro con Alfano con un Parlamento eletto la volta scorsa con un nuovo quadro politico. Insomma è veramente una soluzione pasticciata. Va fatti con quelli che con me lavorano da qualche mese. Sono una decina alla Camera e una decina al Senato. Quando cambia tutto è anche un po' difficile prendere le decisioni", aveva concluso Civati. 

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