C'è il premio di maggioranza del 18%, c'è lo stop alle candidature multiple, non c'è il "salva-Lega". Sono alcuni dei punti base del testo della nuova legge elettorale Renzi-Berlusconi, il cosiddetto Italicum, presentato dal presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto. Il documento è stato firmato, oltre che dagli esponenti del Partito democratico e di Forza Italia, anche da quelli del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Non hanno firmato, invece, i montiani. Leggi il testo integrale dell'Italicum Il nodo "Salva-Lega" - Proprio Ncd era stata tra i principali contestatori della norma che avrebbe permesso ai partiti dal forte radicamento territoriale (con il 10% di voti in almeno tre regioni) di accedere in Parlamento anche senza superare lo sbarramento su base nazionale dell'8% (se da soli) e del 5% (se in coalizione). Norma mutuata dal Porcellum e etichettata come "Salva-Lega", appunto, che aveva sollevato i primi problemi in commissione. Cosa dice il testo - Dopo polemiche e rinvii, comunque, l'iter della legge ha ripreso il suo corso. L'impressione è che Renzi abbia convinto anche Alfano a viaggiare spedito. Il testo contiene due articoli: "Modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati" e il secondo sulle modifiche al Senato, presumibilmente "superato" in caso di riforma costituzionale del Titolo V e di Palazzo Madama. Previsto lo stop alle candidature multiple ("Nessun candidato può essere incluso in liste con il medesimo contrassegno o con diversi contrassegni in più di un collegio plurinominale") mentre "in ciascuna lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50% con arrotondamento all'unità inferiore e nella successione interna delle liste nei collegi plurinominali non possono esservi più di due candidati consecutivi del medesimo genere". Confermato poi il premio di maggioranza del 18% a chi ottiene "almeno il 35% di voti validi del totale nazionale". In questo caso dunque chi vince otterrà in totale 340 seggi alla Camera. Se nessun partito arriva al 35%, ballottaggio tra i due migliori movimenti o coalizioni. Al via ora la discussione in commissione fino a venerdì sera, quando scade il termine per gli emendamenti, che verranno messi al voto lunedì e martedì. Mercoledì 29 si andrà in aula a Montecitorio con discussione e votazione entro il mese di febbraio.