Il "Che fai mi cacci?", di finiana memoria, che aleggiava ieri al parlamentino azzurro, potrebbe non avere nessuna conseguenza pratica nei confronti di Raffaele Fitto. Non solo, perché Silvio Berlusconi potrebbe lasciar cadere la cosa lì, ma anche perché, allo stato, non esiste nessun collegio nazionale dei probiviri. Da quando è rinata Forza Italia, nel novembre del 2013 con la scissione del Pdl, infatti, nessuno ha pensato di costituire il massimo organo di giurisdizione interna del partito, che ha il compito di comminare contro i soci del movimento politico azzurro sanzioni disciplinari anche molto dure,come l’espulsione nei casi di gravi violazioni. Il futuro - Che cosa succede adesso? In pubblico sia Fitto che Berlusconi cercano di abbassare i toni della polemica: con Silvio Berlusconi che precisa che "non esiste un caso Fitto" e l'x governatore pugliese che dichiara che non c'è nulla di personale. Tuttavia, la tensione è molto alta. "La mia situazione è di totale inagibilità politica, avesse almeno il coraggio di sfidarmi in modo limpido e chiaro, dicesse che vuole prendersi il partito, visto che è questo il suo obiettivo", avrebbe detto ai suoi il Cav. E Fitto dal suo canto va avanti per la sua strada con tutti i mezzi. Intende fare una campagna a tappeto sul territorio per incontrare personaggi al lavoro per la costruzione di un nuovo fronte moderato come Passera. Molti hanno fatto dichiarazioni a suo favore dopo lo scontro con il, Cv, da ex alleati Ncd, ma anche da avversari politici, come quelli vicino a Vendola, che hanno uno scopo comune: impedire che il patto con Renzi renderebbe ininfluente la battaglia dell'uno e l'esistenza come partito dicisivo per la maggioranza degli altri.
