Al centro del dibattito politico interno c’è sempre la crisi in Iraq. Oggi Matteo Renzi ha lasciato le sue vacanze a cinque stelle per raggiungere i territori martoriati dalla guerra, prima Baghdad poi Erbil, nella zona curda, dove nei giorni scorsi sono arrivati gli aiuti umanitari del governo italiano. La sua sarà una visita lampo, anche in veste di presidente di turno della Ue, proprio quando, stamane, alle 12.30, nella Sala della Regina di Montecitorio, si riuniranno in via straordinaria le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato per ascoltare l’intervento dei ministri degli Esteri Federica Mogherini e della Difesa, Roberta Pinotti, che chiederanno al Parlamento il via libera politico sulla proposta dell’Europa di armare i curdi per fronteggiare l’avanzata dell’Isis. L'agenda - Nell’agenda del premier una serie di colloqui: Renzi ha in programma di incontrare in mattinata, a Baghdad, il presidente Fuad Masum, il premier uscente Nouri al-Maliki e quello incaricato Haider al-Abadi. Nel pomeriggio Renzi si sposterà ad Erbil per un faccia a faccia con il presidente del governo regionale del Kurdistan, Masud Barzani e non è esclusa una visita in un campo profughi.Il M5S lavora a una propria risoluzione che, però, non è detto verrà presentata. Allo stato attuale, infatti, non è previsto un voto al termine della discussione. In contemporanea, davanti Montecitorio, Fratelli d’Italia terrà una manifestazione indossando un bracciale o un fazzoletto bianco, al polso o al collo, a difesa dei cristiani e delle altre minoranze religiose torturate. L’iniziativa è stata lanciata on line dal presidente del partito Giorgia Meloni. Il ruolo dell'Ue - L’Europa in questi giorni deve essere qui, altrimenti non è Europa, perchè chi pensa che la Ue volti le spalle davanti ai massacri, impegnata solo a pensare allo spread, o sbaglia previsione o sbaglia semestre. Matteo Renzi giunge a Baghdad e incontra il premier uscente al Maliki nel palazzo presidenziale dentro la zona verde, riferiscono fonti governative. Renzi, che è nella sua doppia veste di premier italiano e di presidente di turno della Ue, ha espresso amicizia e vicinanza al governo e al popolo iracheno. C’è uno spirito di amicizia tra i nostri popoli e i nostri governi, oggi è arrivato il sesto aereo di aiuti umanitari, ha ricordato Renzi. Il premier ha anche sottolineato come l’integrità della regione e dell’Iraq è fondamentale per la stabilità di tutta l’area. Al-Maliki si è rivolto a Renzi come premier italiano, ma anche come presidente di turno dell’Unione. Al Maliki ha citato il suo passo indietro dalla premiership come un atto dovuto. Non dovete avere paura della democrazia in Iraq - ha affermato il premier uscente - è una democrazia giovane, ma noi ci teniamo. Renzi, a margine degli incontri ufficiali, ha spiegato che «se qualcuno pensasse che davanti ai massacri l’Europa volta le spalle e pensa solo allo spread, beh, quel qualcuno ha sbagliato previsione. Oppure ha sbagliato semestre».




