Grillo, altro che sold out: flop per "Te la dò io l'Europa tour"

di simone cerronilunedì 31 marzo 2014
Grillo, altro che sold out: flop per "Te la dò io l'Europa tour"
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Nonostante i tre mesi di preavviso per il suo spettacolo, il ritorno sul palco dopo anni trascorsi dietro le quinte della politica e persino il boom di consensi per i partiti contro l'euro in Europa, Beppe Grillo, leader del Movimento a cinque stelle, non convince a 24 ore dall'inizio del Te la dò io l'Europa tour. Le vendite vanno male nel sud Italia, non bene al nord e discretamente al centro, ma comunque il comico genovese è ben lontano da quel sold out tanto sognato dai big dello spettacolo. Il tour ha un nome antico, infatti, ricalca il titolo di un programma televisivo condotto dal giovane Grillo, andato in onda su Raiuno da marzo ad aprile del 1981: Te la do io l'America, seguito, un paio di anni dopo, da Te lo do io il Brasile.  Tutti i posti vuoti del Tour - Il flop più umiliante è a Napoli, la seconda e ultima data del meridione. Infatti, come riporta l'Huffington post "a tre giorni dalla chiusura delle prevendite dei 3300 posti del Palapartenope circa 590 sono ancora vuoti, nonostante i prezzi non proibitivi (si va quasi dappertutto da un minimo di 20 euro a un massimo di 30/33 euro): quasi il 20% delle poltroncine risulta ancora non occupato". Grillo è invece apprezzato al centro Italia, in particolare a Roma, Firenze e Bologna. "Sono circa 770 biglietti invenduti nella capitale, 700 nella città del giglio e 590 sotto le torri", continua l'Huffington. Un risultato discreto se si pensa che la capienza di "10.500 del Palalottomatica, 7.500 al Mandela Forum e di 11.000 all'Unipol Arena di Bologna". Uno spettacolo per le europee - In realtà due sold out il comico li ha ottenuti, peccato che siano nelle uniche due città dove Grillo si esibirà in teatro e non in un palazzetto dello sport, ovvero Milano al Linear4ciack, che conta 2800 posti a sedere, e al teatro Metropolitan di Catania. In raltà la mossa di ritornare sui palcoscenici era un buon motivo per conquistare qualche voto in più alle europee di maggio, portando la lotta contro l'euro e l'Europa in scena, o chissà, magari usando la politica per riempire i teatri.