Riforme: in aula giornalisti-senatori 'contro', i dissensi di Minzolini e Mineo

domenica 27 ottobre 2013
Riforme: in aula giornalisti-senatori 'contro', i dissensi di Minzolini e Mineo
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Roma, 23 ott. (Adnkronos) - Giornalisti-contro in aula al Senato. Sul ddl costituzionale che istituisce il Comitato dei 42 sulle riforme istituzionali e della legge elettorale nei due principali schieramenti che sostengono il governo delle larghe intese arriva netto il dissenso di due inquilini del Palazzo, che fino a poco tempo fa erano dall'altra parte della barricata. Il primo è Augusto Minzolini (detto 'Minzo', già direttore del Tg1 oltreché inviato de 'La Stampa'). Nel suo intervento annuncia di astenersi (al Senato ciò equivale ad un voto contrario), alla luce di quello che appare un "compromesso al ribasso" perché "si riformerà la Costituzione in tutte le sue parti ma non si toccherà il capitolo giustizia, quello che da vent'anni condiziona questo Paese" e se lo si farà, sarà per legge ordinaria "dimenticando che ogni volta che si è legiferato su questi argomenti per via ordinaria è nata una querelle di costituzionalità su questo o quel provvedimento". Insomma, per il senatore pidiellino, ala 'falchi', "questa classe politica dimostra di essere masochista". Subito dopo prende la parola, ma dai banchi del Pd, Corradino Mineo, già direttore di RaiNews 24 e corrispondente Rai da Parigi e New York. E annuncia che non parteciperà al voto ritenendo che "non c'e' spazio" per fare le riforme istituzionali, in particolare con un Pdl che, tra l'altro, alza le barricate contro la neo presidente dell'Antimafia Rosi Bindi. "Avviare l'iter delle riforme -ha detto- significa mentire al Paese".