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Matteo Salvini in pressing su Giuseppe Conte: "Operai in rivolta, decreto incompleto". E propone la zona protetta europea

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Matteo Salvini accoglie positivamente la chiusura (quasi) totale dell’Italia, ma allo stesso tempo precisa che “così non basta” e annuncia che “porteremo le nostre proposte di modifica all’ultimo decreto di governo”. D’altronde quella del coronavirus è a tutto gli effetti un’emergenza sanitaria: “In Lombardia solo negli ultimi due giorni - sottolinea il leader della Lega - ci sono stati 284 morti in più. Quando hai a che fare con bollettini medici non parli di politica, ma di vite umane”.

E per questo motivo l’ex ministro vuole chiudere tutto ciò che non è strategico, a partire dalle fabbriche: “Gli operai sono in rivolta, si chiedono ‘ma noi siamo cittadini di serie B?’”. In assenza di scelte precise da parte del governo, tanti imprenditori italiani hanno scelto di chiudere le fabbriche per tutelare la salute dei dipendenti, ma Giuseppe Conte e compagni farebbero bene a intervenire al più presto anche su questo aspetto. Anche perché tra scioperi e proteste, la situazione nelle fabbriche rischia di degenerare, dato che non è possibile garantire il lavoro in totale sicurezza sanitaria. Inoltre Salvini svela di aver proposto “una zona protetta europea perché le nostre misure drastiche andranno applicate a tutti i Paesi europei. Il rischio è che tra qualche mese dovremo controllare noi gli accessi”. 

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