Roma, 8 giu. (Adnkronos) - Nella prima Repubblica sarebbe stato quantomeno singolare solo pensare di affidarsi ad un curriculum per decidere una nomina di competenza del governo. Oggi invece la 'storia', nero su bianco, del candidato, e' condizione indispensabile per non restare fuori dal campo di gioco. Mario Monti ne ha fatto una regola e non sembra intenzionato a cambiare idea. Mentre prima si sfogliava il manuale Cencelli per dosare con sapiente alchimia politica poltrone e strapuntini, oggi a palazzo Chigi si consultano i curricula per individuare l'uomo (o la donna) giusto al posto giusto. E le richieste, a quanto se ne sa, sono numerose. Il curriculum, insomma, al posto della mediazione politica o, per meglio dire, partitica. Cosi' e' stato per la nomina dei sottosegretari. I candidati li hanno scelti le segreterie dei partiti, che pero' hanno dovuto accompagnare la 'nomination' con il classico curriculum vitae perche' le loro richieste venissero prese in considerazione. E cosi' e' stato pure nella vicenda del Cda Rai, con il caso, clamoroso, di due big della tv come Carlo Freccero e Michele Santoro, che hanno dovuto prendere carta e penna ed inviare la loro storia professionale a palazzo Chigi per potersi posizionare ai blocchi di partenza prima del via. Il curriculum style inaugurato dal Professore bocconiano, pero', non sembra avre fatto breccia in Parlamento, dove sono si' arrivati ai presidenti delle Camere ben 90 curricula per i posti vacanti all'Agcom e all'Autorita' per la privacy, ma poi i partiti hanno seguito le regole 'rodate', almeno stando alle polemiche scoppiate dopo il voto e alle accuse che le forze rappresentate in Parlamento si sono scambiate. Ma se la prassi del curriculum dovesse prendere definitivamente piede nei Palazzi del potere, e' bene sapere come scrivere la propria 'storia': chi ha gia' diverse 'esperienze professionali' alle spalle, consigliano gli esperti, farebbe bene ad invertire l'ordine, parlando prima delle esperienze lavorative, iniziando dalla piu' recente, e poi della formazione. Chi legge il curriculum e' innanzitutto interessato a quello che il candidato sa fare.