Roma, 24 lug. - (Adnkronos) - "Scrivo la presente per formalizzarvi le mie immediate e irrevocabili dimissioni da consigliere di Roma Capitale. Mi ritengo assolutamente estraneo ai fatti che mi vengono contestati, ma il rispetto che debbo alle istituzioni della nostra citta' mi impongono di separare immediatamente le mie vicende personali da quelle della pubblica amministrazione". Lo scrive Samuele Piccolo, ex vicepresidente del Consiglio comunale, finito agli arresti domiciliari per associazione per delinquere finalizzata al finanziamento illecito dei partiti, in una lettera indirizzata la sindaco di Roma Gianni Alemanno e e al presidente del consiglio comunale Marco Pomarici. "Mi viene contestato - scrive Piccolo - di aver partecipato a due cene elettorali organizzate da un imprenditore, in questo caso mio fratello, di aver avuto a disposizione un servizio di call center e che queste spese non sono state messe a bilancio delle societa' organizzatrice. Ho ammesso ai magistrati di non aver verificato se quelle spese, tutte relative, alla mia campagna elettorale, fossero state effettivamente riscontrate in un bilancio e di aver partecipato a moltissimi eventi elettorali senza aver mai verificato la regolarita' formale e sostanziale delle operazioni economiche. Voi che come me avete condiviso gravose campagne elettorali, sapete come si svolgono quegli eventi e se il candidato, oltre a promuovere la propria immagine, si occupi di aspetti formali, seppure importanti della propria campagna elettorale. "Questa e' la situazione, ma ritengo mio dovere difendermi nel processo senza la pressione mediatica che la mia carica rende inevitabile e soprattutto senza coinvolgere le istituzioni delle quali mi onoro esserne stato servitore", conclude.
