Sergio Mattarella, il portavoce Giovanni Grasso: "Ero agitatissimo per l'errore. Nella sala, con me, due militari"
Si torna ancora a parlare del delizioso e chiacchieratissimo fuorionda di Sergio Mattarella, quello di Giovanni e del ciuffo ribelle. Se ne torna a parlare perché Giovanni - che è il portavoce Giovanni Grassi - si è sbottonato con Repubblica, raccontando qualche dettaglio relativo a cos'è accaduto in quella sala del Quirinale. In primis, Giovanni smentisce che sia stato fatto trapelare apposta: "Macché, è stato un errore banale". Ma la parte più interessante della testimonianza è quella in cui racconta come si lavori al Colle in questi giorni: "Al Quirinale le precauzioni sono ovviamente molto rigide. Con il presidente si comunica prevalentemente per telefono e per mail. Per registrare il video chi è entrato nel suo studio, due operatori militari ed io, ha dovuto indossare più volte mascherine e guanti". Insomma, si scopre che c'erano anche "due operatori militari". Giovanni Grasso riprende: "Dopo la registrazione il video è stato tagliato e montato. Poi al momento di inviarlo, ne è stato inviato un altro, quello senza tagli. Ero agitatissimo, ma da subito la reazione della gente e dei media è stata di grande simpatia. Ho scritto un tweet di scuse che ha raccolto 27mila like e quasi 5.000 retweet". Infine, Grasso replica anche a chi ha rimproverato Mattarella, dopo aver visto il fuorionda, per l'uso del gobbo: "In realtà - spiega il portavoce - Mattarella lo impiega essenzialmente come canovaccio per tenere conto dei tempi televisivi. Un po' legge, un po' va a braccio", conclude.
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