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Coronavirus, rinviato il processo a Salvini sul caso Gregoretti: assist al leghista (e alla magistratura)

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In un momento in cui la credibilità della magistratura ha subito un colpo da ko tecnico con le intercettazioni di Luca Palamara e lo scandalo che sta travolgendo il Csm, in "soccorso" di Matteo Salvini (ma anche della magistratura) arriva il coronavirus. Il processo che lo vede imputato per sequestro di persona per i migranti a bordo della Gregoretti, che avrebbe dovuto aprirsi a Catania il 4 luglio, è stato rinviato ad ottobre. Questo per il caos-giustizia provocato dall'emergenza Covid. Il tutto avviene alla vigilia del nuovo voto al Senato sulla richiesta di rinvio a giudizio per il caso Open Arms, sul quale torna a riunirsi oggi, lunedì 25 maggio, la commissione Giustizia.

 

Per la nave militare Gregoretti, il presidente dell’ufficio del giudice dell’udienza preliminare Nunzio Sarpietro che si occuperà personalmente del caso è stato costretto al rinvio: "I nostri ruoli sono stati travolti dallo stop per l’emergenza coronavirus, ci sono migliaia di processi rinviati che hanno precedenza e ho dovuto spostare l’inizio del processo che vede imputato il senatore Salvini ad ottobre”, spiega. Sarpietro ha poi aggiunto una battuta in riferimento ai timori espressi da Salvini a Sergio Mattarella sulla equità del processo dopo le chat di Palamara: "Stia tranquillo il senatore Salvini, avrà un processo equo giusto e imparziale come tutti i cittadini. Né io né nessun giudice che si è occupato di questo fascicolo abbiamo nulla a che spartire con Palamara. E sono d’accordo con lui: quelle intercettazioni tra magistrati sono una vergogna", ha concluso.

 

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