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Luigi Di Maio, il messaggio a Giuseppe Conte: "Mes? Ho molta fiducia nelle sue parole"

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Dopo le sollecitazioni di Luca Zaia, che lo ha "caldamente" invitato a prendere una posizione netta sul caso della Grecia, il ministro Luigi Di Maio ha parlato. Lo ha fatto in un’intervista al Corriere della Sera, e ha espresso una posizione ‘salviniana’: “Crediamo nello spirito europeo, ma siamo pronti a chiudere le frontiere a chi non ci rispetta. Se qualcuno pensa di chiuderci la porta in faccia solo per i propri interessi, allora risponderemo. Davanti ai personalismi la porta la chiuderemo anche noi”. Oggi - lunedì 1 giugno - il ministro degli Esteri avrà un confronto con l’omologo greco per discutere della misura introdotta (chi arriva da Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto deve sottoporsi a tampone e passare 7 o 14 giorni in quarantena in albergo). “La partita si aprirà il 3 giugno - ha spiegato Di Maio - perché andare a trattare con uno Stato estero mentre noi abbiamo ancora delle regole restrittive è complicato”.

 

 

Poi l’ex capo politico dei 5 Stelle ha inviato messaggi neanche troppo velati a Giuseppe Conte sulla rovente questione del Mes: “Non è un’opzione - ha ribadito nell’intervista al Corsera - lo ha detto anche il presidente Conte e il M5S ha molta fiducia nelle sue parole”. Parole pesanti, quelle del grillino, perché suonano come un richiamo a Conte, una sorta di messaggio trasversale: Giggino ci tiene a ricordare come il premier abbia escluso il ricorso al Mes, che però - si pensi all'apertura di Gualtieri di poche ore fa -, è un'ipotesi più che concreta. Insomma, quello di Di Maio sembra una sorta di avviso di sfratto a un premier con cui i rapporti sarebbero ormai compromessi. Se Conte dicesse sì al Mes, Di Maio potrebbe davvero staccare la spina a questo governo?

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