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Nicola Zingaretti, lo sfogo con i fedelissimi: "Dossier finiti in una palude". Stufo di Giuseppe Conte

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Insoddisfazione è il sentimento prevalente nel Pd rispetto al governo di Giuseppe Conte ed è il termine a cui fanno ricorso i dirigenti dem e i loro rappresentanti nell’esecutivo per spiegare lo stato d’animo verso quella che definiscono la “politica del rinvio” del premier. Lo scrive Maria Teresa Meli nell’edizione odierna del Corsera, che riporta alcune parole pesanti di un esponente Pd del governo: “Non si può andare avanti di rinvio in rinvio. I nodi, se non li sciogli, prima o poi ti arrivano addosso tutti insieme”.

 

 

Nodi che possono essere tradotti in dossier: tanti, troppi quelli ancora aperti sulla scrivania di Conte, a partire dal Mes. Il premier ha deciso di prendersi altro tempo, ma Zingaretti è in pressing per una decisione in tempi brevi, dato che considera il fondo salva-Stati una “straordinaria opportunità”. La Meli sul Corsera svela anche una confidenza che il segretario dem avrebbe reso giorni fa ai fedelissimi: “Alcuni dossier sembrano finiti in una palude. Penso ad Autostrade, a Mittal, ad Alitalia… Bisogna darsi una linea e procedere”. Di passi avanti però finora non ce ne sono stati, e ciò fa montare l’insoddisfazione all’interno del Pd, che allo stesso tempo è consapevole di non avere un’alternativa al governo Conte. “Perciò ai dem - è la chiosa della Meli - non resta che andare avanti così, tra mugugni e insoddisfazioni”. 

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