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Condono, Giuseppe Conte accusa Bonaccini: "Lo ha chiesto lui", il governatore lo smentisce

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Tagli al condono. Giuseppe Conte sfila la mano e la maggioranza si spacca di nuovo. Durante il vertice di maggioranza sul dl Semplificazioni, andato avanti ieri - martedì 30 giugno - fino a tarda notte, il premier ha sostenuto che il condono edilizio, denunciato dai Verdi e stralciato dal testo del decreto, era stato proposto dal presidente Stefano Bonaccini, governatore Pd dell'Emilia Romagna.

Bonaccini non ci sta e affida ad una nota il chiarimento: "Né la Conferenza delle Regioni, né tantomeno il suo presidente Stefano Bonaccini hanno mai chiesto misure o interventi per un condono edilizio". La Conferenza delle Regioni, invece, "ha presentato al Governo un pacchetto di proposte relative al decreto Semplificazione. Si tratta esclusivamente di interventi tesi a snellire le procedure, semplificare i percorsi autorizzativi, razionalizzare i controlli. Proposte che si collocano in un'ottica che renda più semplice la vita dei cittadini e l'attività delle imprese".

Prosegue la nota della Conferenza delle Regioni: "Alcune di queste proposte sono state poi condivise con Anci e Upi. Si tratta di un contributo che tiene comunque conto di quanto previsto dalle leggi e dai regolamenti urbanistici vigenti e che è stato presentato al ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia nel corso della Conferenza Unificata del 25 giugno scorso".

 

 

La ministra delle Infrastrutture Paola de Micheli intervenendo ad Agorà Estate conferma la tesi di Conte "non c'era una volontà condonatoria del governo" ma la norma "era stata richiesta da alcuni enti locali e regioni con la volontà di sistemare alcune situazioni". "Ma riteniemamo", ha aggiunto, "che non siano fondamentali per i nostri disegni di rigenerazione urbana. Così non essendo una norma fondamentale l'abbiamo bloccata a semplice proposta".

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