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Giuseppe Conte, incontro con Zingaretti: "Piena convergenza". Poi la sostanziale apertura sul Mes

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Giorni tormentati per il governo, con Giuseppe Conte sempre più alle strette, con un Pd e Nicola Zingaretti che lo incalzano, tanto che secondo molteplici retroscena di stampa il premier si starebbe preparando all'eventualità di essere sostituito. Ed in questo contesto è andato in scena il faccia a faccia proprio tra Conte e Zingaretti, iniziato intorno alle 15.30 e durato poco più di un'ora. Subito dopo, il presunto avvocato del popolo ha spiegato: "Piena convergenza con Zingaretti sul dl semplificazioni da portare presto in Consiglio dei ministri. La pensiamo allo stesso modo: bisogna correre". Parole di circostanza che non riescono però a nascondere il "grande gelo" tra i due. Zingaretti, pur non mettendo esplicitamente in discussione l'appoggio al governo, da tempo chiede a Conte maggior decisionismo, un cambio di passo in un momento drammatico per il Paese. Nel dettaglio, spinge per la risoluzione dei nodi Alitalia e Autostrade, oltre all'abrogazione dei decreti Salvini.

Conte ha poi commentato le parole di Silvio Berlusconi, il quale intervistato da Repubblica ha proposto una nuova maggioranza per uscire dalla crisi: "Forza Italia è la forza di opposizione che si sta distinguendo per un atteggiamento più costruttivo e anche più responsabile. Non vorrei offendere le altre forze di opposizione", ha chiosato Conte, aggirando il punto fondamentale, ovvero la sua sostituzione a Palazzo Chigi. E ancora, sul Mes: "In questo momento è legittimo aprire un dibattito pubblico - ha premesso - ed esprimere varie sensibilità. Ci sarà un momento in cui avremo completato il negoziato europeo, per ora parliamo astrattamente di tutto, e quando lo avremo completato formuleremo tutte le valutazioni, lo faremo in trasparenza e a quel punto dovremo valutare le posizioni di tutti". Insomma, Zingaretti ha definitivamente convinto Conte a dire sì al fondo salva-Stati?

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