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Matteo Salvini "puzza": gli insulti della sinistra per una frase che il leghista non ha mai detto

Salvatore Dama
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Tre parole - "Salvini", "puzza" e "Mondragone" - creano un corto circuito sui social. Alcuni capiscono che il leader della Lega abbia offeso i meridionali, sostenendo che le loro esalazioni personali non profumano di J' Adore Dior. Altri hanno capito che, quella salviniana, è stata un'ammissione di colpevolezza. E hanno iniziato a perculare l'ascella killer del capitano. Tanto che, in serata, l'hashtag #Salvinipuzza era al top delle tendenze di Twitter. In realtà, nella sua diretta video, Matteo ha espresso un altro concetto. 

Se l'è presa con i salotti «radical chic». Se trascorressi un paio d'ore in mezzo a «quella gentaglia» che li frequenta, allora si che puzzerei, ha detto. Fatto sta che ieri mattina, alle dieci, il leader leghista ha sfidato i manifestanti e si è presentato di nuovo a Mondragone. Stavolta però nessuno lo ha accolto con insulti e lancio di pietre. «Come promesso sono tornato. I teppisti figli di papà dei centri sociali? Forse sono ancora a dormire», ha scritto su Facebook. Poi, incontrando i cittadini sul lungomare, è tornato sull'argomento: «Quelli dei centri sociali di solito bevono e fumano fino a tardi. 

 

Quindi di prima mattina troviamo i cittadini e i lavoratori. Scherzi a parte», continua, «mi ero preso l'impegno perché l'indegno casino» dell'altro giorno «non mi aveva permesso di parlare con gli agricoltori, con le mamme, con i cittadini di Mondragone che hanno un territorio stupendo, un mare stupendo e non devono essere ricordati dalle televisioni per i cortei dei rom, quello è un problema che si può risolvere». Dopo i fatti dell'altro giorno, si è dimesso il capo della protezione civile di Mondragone accusato di aver incitato la contestazione violenta contro la Lega. E nelle ultime ore sono apparse scritte minacciose anche a Santa Maria Capua Vetere. 

«Roba da matti», dice Salvini, «ma non mi faccio intimidire: non vediamo l'ora di governare la Campania per portare buonsenso, legalità e rispetto». A Mondragone, spiega l'ex ministro dell'Interno, «non c'è un conflitto tra italiani bulgari, non è Italia-Bulgaria finale dei mondiali, ci sono persone perbene e approfittatori e delinquenti. Non è il problema degli immigrati ma degli illegali». 

Ci sono dei bulgari che «sono dei fuorilegge e si possono espellere, anche se sono all'interno dell'Unione Europea, e ci sono degli italiani che se ne approfittano». Salvini resta ammirato dalla cittadina del litorale campano: «Io vengo qua per dire agli italiani che sono posti splendidi. Il problema è il rilancio economico, l'agricoltura in ginocchio, la mozzarella di bufala che soffre un'immagine non propriamente splendente di questa terra che però ha potenzialità enormi, una costa così è difficile da trovare. Vorrei essere usato come promotore turistico di queste località e di queste bontà». Intorno a Salvini si è formato un capannello di una cinquantina di persone tra cronisti, attivisti della Lega e curiosi, oltre a rappresentanti di categorie imprenditoriali. «I problemi di ordine pubblico», ricorda il capitano, «li ho affrontati e risolti in molte zone del Paese». 

 

Ma qui, sottolinea Salvini, «c'è la camorra che ancora si fa sentire. Se non dà soldi lo Stato e non danno soldi le banche, i soldi li danno gli usurai o i camorristi». E ieri il leader del Carroccio ha anche fatto sapere di aver inviato un messaggio di cordoglio a Benedetto XVI per la scomparsa del fratello Georg.

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