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Giuseppe Conte, il retroscena: collegio cattolico e cardinale Silvestrini, le ragioni della sua ascesa politica

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Foto: Lapresse

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Giuseppe Conte non è sbucato dal nulla a metà 2018, quando Lega e Movimento 5 Stelle lo hanno nominato premier. Il presidente del Consiglio, nato a Volturara Appula nel Foggiano, ha una lunga esperienza alle spalle. O meglio, grandi contatti. Approdato a Roma per studiare giurisprudenza, Conte trova il modo per entrare a Villa Nazareth, il collegio cattolico che - come spiega Il Giorno - ha come slogan "Favoriamo lo sviluppo dei talenti". Ed è proprio a questo ingresso che deve tutto. Il premier deve averne avuto di talento per arrivare a diventare il prediletto del Cardinale Achille Silvestrini, guida religiosa e politica dell'ala sinistra della Chiesa cattolica. 

 

 

Negli anni Conte ha sempre mantenuto i rapporti con Silvestrini, tanto che - come prosegue il quotidiano - è noto il dialogo tra Conte e Papa Francesco durante il funerale dello stesso Silvestrini. Non solo, perché il fu avvocato del popolo ha tessuto anche rapporti con la politica. Conte non ha conosciuto Sergio Mattarella arrivato a Palazzo Chigi, bensì ben prima, tanto che il capo dello Stato gli concesse la sua "protezione". Conte non era dunque uno sconosciuto avvocato, ma dentro "filiere che vanno oltre il mondo cattolico".

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