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Maria Elena Boschi, il diktat di Matteo Renzi: retroscena, un ministero in cambio della legge elettorale?

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Il Parlamento si appresta ad andare in vacanza, ma non si placano le voci su un rimpasto di governo. Anzi, circolano con ancora più insistenza le indiscrezioni perché su un aspetto sembrano tutti d’accordo: se rimpasto deve essere, va fatto prima delle elezioni regionali di settembre, quando il centrodestra potrebbe trionfare e indebolire enormemente l’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte. Il rimpasto quindi sarebbe una giocata d’anticipo per evitare poi eventuali contraccolpi: da Palazzo Chigi negano che il tema sia in agenda, ma tutti i partiti della maggioranza ne stanno parlando.

 

 

Stando alle indiscrezioni di Repubblica, Matteo Renzi ha deciso di rompere l’accordo sul proporzionale non perché non è convinto, ma perché vuole alzare il prezzo al tavolo del rimpasto, che addirittura tra i banchi dei giallorossi danno per sicuro. Il leader di Italia Viva vorrebbe proporre uno scambio: l’ingresso di Maria Elena Boschi nel governo, puntando sul ministero della Difesa oppure della Scuola, in cambio dell’accordo sulla legge elettorale e della tranquillità all’interno della maggioranza. Sempre secondo Repubblica, il ritocco alla squadra di Conte dovrebbe avvenire tra ferragosto e i primi di settembre: i ministri più a rischio sarebbero Nunzia Catalfo, Lucia Azzolina e Paola De Micheli. Tre donne, un problema non da poco, considerando che la Boschi sarebbe l’unica candidata per un posto, mentre gli altri andrebbero tutti agli uomini. 

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