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Verbali Cts su Alzano e Nembro, la Lega contro Giuseppe Conte: "Sarebbe da criminali", "Dimissioni istantanee"

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Inevitabili le richieste di dimissioni che piovono dalla Lega contro Giuseppe Conte. Le carte del Cts hanno infatti chiarito che fu il premier a dire "no" all'istituzione della zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro, nonostante le pressioni del Comitato tecnico scientifico messe a verbale il 3 marzo. Altro che decisione della Lombardia ed Attilio Fontana. E così, ecco che il primo a passare all'attacco è Roberto Calderoli: "Il Governo al posto che attuare i suggerimenti del Cts ha perso diversi giorni per poi creare un’inutile zona arancione regionale e a seguire la zona rossa nazionale, impedendo di bloccare il contagio del virus dai focolai di Alzano e Nembro, aprendo la strada alla disastrosa pandemia che ha travolto la provincia di Bergamo con migliaia di morti - ha premesso . Il Cts aveva indicato la strada da seguire: replicare la zona rossa di Codogno anche in Val Seriana ma il Governo ha scelto diversamente. Dopo la pubblicazione di queste carte, in un Paese normale, il presidente del Consiglio in quanto responsabile politico dell’azione del suo Governo si dimetterebbe all’istante".

Dunque, le bordate anche di Matteo Salvini: "Se io vado a processo il 3 ottobre per avere trattenuto poche decine di immigranti per qualche giorno su una barca, allora portiamo Conte e i suoi al Tribunale internazionale perché hanno sequestrato mezza Italia", ha affermato in relazione alla decisione, trapelata ieri - giovedì 6 agosto - di un lockdown totale, presa da Conte in contrapposizione alle chiusure parziali chieste dal Cts. Da Perugia, dove era impegnato per un comizio elettorale, Salvini ha aggiunto: "Se così fosse sarebbe un criminale".

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