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Autostrade, dai Benetton lettera all'Unione europea per chiedere procedura d'infrazione contro l'Italia

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Volevano rovinare i Benetton, i grillini guidati da Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, ma ora il rischio è che sia la dinastia trevigiana a rovinare l'Italia, con un clamoroso ricorso all'Unione europea. Secondo quanto riporta Repubblica, "il tavolo tra Atlantia, Cdp e governo, che nelle intenzioni di luglio scorso doveva portare a un accordo con il passaggio delle Autostrade nelle mani dello Stato, è a un passo dal saltare". Questo perché i vertici di Atlantia hanno inviato a Bruxelles, all'attenzione del vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, una lettera in cui la società che controlla Autostrade e che è a sua volta è controllata dai Benetton denuncia "il comportamento non conforme alle regole comunitarie del governo italiano" e chiede alla Commissione di "intervenire avviando una procedura di infrazione contro l'Italia".

 

 

 

Come noto la vicenda nasce all'indomani del tragico crollo del ponte Morandi di Genova, il 14 agosto 2018, causato dalle gravi carenze nella manutenzione da parte di Autostrade. Il Movimento 5 Stelle parte alla carica chiedendo la revoca della concessione ad Atlantia, un passo forse più lungo della gamba visto che lo Stato rischierebbe di dover pagare penali miliardarie. In estate la trattativa serrata che ha portato al tavolo Aspi, il governo e Cdp, con l'uscita dei Benetton da Autostrade considerata come unica condizione possibile per chiudere la procedura di revoca della concessione. E qui nasce l'inghippo, perché Atlantia secondo Repubblica sostiene "l'impossibilità di vincolare un atto aggiuntivo tra concessionario e Mit a un evento esterno di diritto privato, come l'apertura del capitale di una società, la cui decisione spetta solo ai suoi azionisti".

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