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Matteo Salvini con Ceccardi, Meloni e Berlusconi, ultimo comizio per prendersi la Toscana. Contestato, li zittisce: "Non vala la pena"

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Il centrodestra unito in piazza a Firenze intorno a Susanna Ceccardi, la testa d'ariete per sfondare la roccaforte rossa della Toscana. C'è Matteo Salvini, leader della Lega che esprime la candidata governatrice, c'è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, c'è Antonio Tajani numero 2 di Forza Italia, e c'è anche Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico. Segno che questa, forse ancora più dell'Emilia Romagna, è la "sfida finale" al Pd e alla maggioranza. "Da lunedì per la prima volta governeremo la Toscana e festeggeremo in tutta Italia", arringa la folla il Cav, che si appella a "tutti coloro che si sentono non di sinistra ma sono delusi dalla politica: dovete andare a votare, avete un grande dovere verso voi stessi, le vostre famiglie e i vostri figli".

 

 


Poi tocca alla Meloni, che esorta tutti a "non avere paura di cambiare. La sfida è difficile e lo sappiamo, ma qui abbiamo visto una sinistra stanca, così abituata a vincere sempre da aver rinunciato a governare questi territori". Toscana e Roma, regione e governo si mescolano, tanto che la leader di FdI sfida anche Nicola Zingaretti a "un confronto pubblico sulle 2000 proposte presentate da FdI" cestinate dal governo "senza nemmeno leggerle". Tran finale con Matteo Salvini, che tende la mano anche alla congolese che lo ha aggredito a Pontassieve: "Non vedo l’ora di incontrarla". Quindi chiede un applauso a  Firenze, "la capitale europea della libertà". E quando un gruppetto di contestatori di sinistra prova a interromperlo, lui li zittisce così: "Qualcuno va a cercare nemici che non ci sono. Ma qui siamo in una terra di bellezza, non vale la pena".

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