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Coronavirus, Giuseppe Conte: "Mascherine obbligatorie ovunque. Le Regioni non potranno decidere in autonomia"

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A presentare le nuove misure anti-contagio, ci pensa Giuseppe Conte. Un ritorno al passato, allo scorso febbraio e marzo: il coroanvirus e le conferenze stampa del premier. Parole che arrivano poco dopo il bollettino del 7 ottobre, che ha segnato un'impennata di contagi e visite. Di fronte a Palazzo Chigi, il premier ha spiegato che il governo ha adottato nuovi provvedimenti in seguito alla salita dei contagi, provvedimenti in vigore dalla mezzanotte (insomma, da giovedì 8 ottobre).

Il primo punto su cui Conte ha insistito è relativo al fatto che non ci saranno eccezioni per le regioni, che non potranno adottare provvedimenti meno restrittivi rispetto a quelli stabiliti a livello nazionale, "se non di intesa con il ministero della Sanità". Insomma, da questo punto di vista le leggi si fanno ancor più stringenti rispetto alle ultime fasi della prima ondata.

Dunque, un lungo passaggio sulle mascherine, "da indossare in ogni caso e da portare sempre con sé, a meno che non ci si trovi in una situazione di continuativo isolamento". Per esempio, "chi vive in montagna o in campagna isolato, è ragionevole che esca di casa senza" la mascherina. E ancora: "Dobbiamo essere più rigorosi, vogliamo evitare in tutti i modi misure restrittive per le attività produttive e sociali". Multa fino a 1.000 euro per chi non indossa le mascherine.

Il premier ha aggiunto che "l'unica eccezione è quella per le abitazioni private. Non possiamo chiedere ai cittadini di tenere le mascherine in casa. Ma facciamo una forte raccomandazione: anche in famiglia, quando riceviamo parenti e ospiti, rispettiamo le distanze. Dobbiamo proteggere i soggetti più anziani e deboli", ha concluso il premier. Insomma: più rigore per evitare un nuovo lockdown.

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