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Dpcm, Giuseppe Conte: "Solo così possiamo evitare il lockdown", ecco tutte le nuove misure

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“Queste misure sono frutto di un intenso dialogo non solo all’interno del governo ma anche con regioni, enti locali e comitato tecnico scientifico. Ho informato anche i leader dell’opposizione, questo provvedimento dovrà consentirci di affrontare la nuova ondata di contagi”. Così Giuseppe Conte ha annunciato la firma di un Dpcm che si aggiunge a quello realizzato soltanto cinque giorni fa: una nuova stretta era necessaria alla luce della crescita esponenziale della curva dei contagi da coronavirus, con i nuovi casi che sono raddoppiati di settimana in settimana per 21 giorni consecutivi. “Non possiamo perdere tempo - ha dichiarato il premier - dobbiamo agire mettendo in campo tutte le misure necessarie a scongiurare un nuovo lockdown generalizzato, sarebbe una battuta d’arresto che comprometterebbe l’intera economia. Dobbiamo impegnarci perché la situazione è critica”.

Poi Conte ha enunciato le nuove misure, a partire da quelle che riguardano i sindaci, che potranno disporre la chiusura degli spazi pubblici come vie e piazze dopo le 21. Tra le principali novità spiccano la sospensione di feste, sagre e manifestazioni pubbliche ma soprattutto l’aggiunta di un numero massimo di sei persone che possono sedere allo stesso tavolo in un ristorante: inoltre è fatto obbligo di segnaletica con numero massimo di persone ammesse, mentre l’asporto è consentito fino a mezzanotte e il servizio al tavolo è diventato obbligatorio dopo le 18. Per quanto riguarda la scuola, la ministra Lucia Azzolina è riuscita a spuntarla: le attività didattiche continueranno in presenza. “È un asset fondamentale per il nostro Paese”, ha dichiarato il premier che ha poi annunciato “più flessibilità” per le superiori e le università per quanto riguarda la didattica a distanza. Confermato anche lo stop alle competizioni per lo sport dilettantistico, mentre sulle palestre Conte ha svelato che c’è stato un ampio dibattito: “Concediamo una settimana per adeguare ad una stretta i protocolli tecnici delle palestre, dopodiché valuteremo e decideremo di chiuderle se non si adegueranno alle nuove indicazioni del Cts”. 

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