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Silvio Berlusconi: "Accolgo l'appello di Sergio Mattarella". Ma pone delle condizioni: un messaggio a Conte e Giorgia Meloni

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Più forte di chi come Barbara Lezzi nel M5s lo chiama "mafioso". Silvio Berlusconi dopo la lettera di Goffredo Bettini del Pd e il "pesante" discorso di Sergio Mattarella accoglie "gli appelli alla collaborazione istituzionale del presidente della Repubblica". Una nuova apertura che da un lato conferma il ruolo da "padre della patria" del leader di Forza Italia e dall'altro, per i più maliziosi, rafforza una strategia tesa a indebolire la maggioranza e il premier Giuseppe Conte proprio grazie all'offerta di aiuto. "Siamo consapevoli che la situazione del Paese è sempre più grave, purtroppo - ha scandito in collegamento audio con la conferenza stampa del partito sulla Manovra -, forse possiamo dire che non è mai stata così grave da inizio della pandemia. Questa tragedia nazionale è destinata a risolversi solo con il vaccino, che dovrà essere disponibile e gratuito per tutti".

 

 

 

"Sentiamo il dovere morale di mettere da parte polemiche e recriminazioni - spiega l'ex premier -. Siamo consapevoli che l'Italia ha bisogno delle sue energie migliori. Ci siamo resi disponibili per far uscire il Paese dall'emergenza. Al dramma dei decessi - prosegue Berlusconi - si aggiunge quello del lavoro. Senza aiuti immediati molte aziende non sopravviveranno". Con un punto fermo, però: "Forza Italia è sempre stata all'opposizione e intende rimanere un partito di opposizione". Messaggio, questo, non rivolto tanto alla maggioranza quanto a Giorgia Meloni, che i retroscenisti davano come la più inquietata nel centrodestra per gli ammiccamenti tra Cav e sinistra. "Siamo disponibili a lavorare senza confusione di ruoli - ha sottolineato Berlusconi - per far uscire il Paese dall'emergenza sanitaria ed economica. La prima libertà da tutelare è il diritto alla vita e alla salute che è il presupposto di tutti gli altri diritti".

 

 

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