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Giuseppe Conte "non più indispensabile". Pd e M5s, rumors sul perfetto "incidente parlamentare"

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Tutti contro Giuseppe Conte. La maggioranza ora spinge per un rimpasto per rafforzare il governo e l'unica soluzione è mettere mano ai ministri, magari aprendo anche le porte a Forza Italia. Tre sono i livelli di tensione che in questi giorni Pd, M5s e Italia Viva non vedono più di buon occhio. Il primo, stando a quanto riportato da Repubblica, è tutto interno, fatto di ministri in competizione tra loro, ma anche di malumori per l'ansia accentratrice del premier: che ha confermato il generale Gennaro Vecchione a capo del Dis in totale autonomia. Il secondo è invece legato ai gruppi parlamentari, che scontano lo scarso coinvolgimento in tempi di emergenza coronavirus.

Infine c'è il problema dei partiti. Italia Viva è tornata a mettere i bastoni tra le ruote a ogni dossier e fa capire che, una volta approvata la legge di bilancio, alzerà la voce finché non avrà ottenuto qualcosa come un ingresso di peso nel governo. Ma c'è di più perché, oltre al rimpasto, c'è anche chi mette in discussione il ruolo di Conte. Insomma, in più di uno comincia a pensare si possa fare a meno di lui.

 

 

Il Pd non ha visto di buon occhio il desiderio del presidente del Consiglio di accentrare tutte le decisioni sul Recovery Fund in una cabina di regia a Palazzo Chigi. Così come ai dem non piace il veto di Conte sul Mes, quel meccanismo europeo di stabilità che porta Pd e M5s allo scontro. E così gli scontenti che non hanno voglia di farsi avanti sperano in un incidente parlamentare. Questo costringerebbe il governo a fare un patto che lo rafforzi politicamente, sostituendo ministri considerati deboli con dirigenti di peso. Ma la strada è irta di ostacoli.

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