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Gianni Letta, il retroscena: "No ai diktat di Salvini", la mossa con cui ha salvato il centrodestra?

Gianni Letta

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Sono stati momenti di alta tensione le ore che hanno preceduto il voto sullo scostamento di Bilancio. Da una parte il governo sempre meno corposo, dall'altra l'opposizione divisa. Se infatti Silvio Berlusconi aveva già dato l'appoggio a Pd e M5s per il via libera degli 8 miliardi, lo stesso non si poteva dire di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Lega e Fratelli d'Italia hanno lasciato tutti con il fiato sospeso tanto che ieri, 25 novembre, l’ala moderata di Forza Italia — guidata da Gianni Letta, con Mariastella Gelmini a gestire i rapporti con i capigruppo di maggioranza e Renato Brunetta a trattare con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri — premeva per non sottostare ai diktat leghista. "Le nostre proposte - andavano dicendo secondo quanto riportato dal Corriere - sono state accolte dal governo, diciamo subito che voteremo sì, loro facciano quello che vogliono".

 

 

È servita un'intera notte di serrate trattative in cui tutti hanno dovuto mettere qualcosa sul piatto perché si arrivasse a una soluzione definitiva. Quale? Il via libera allo scostamento. A sorridere non c'è però solo il governo, perché ancora una volta il centrodestra si è presentato unito. Alla faccia di chi già lo dava per finito dopo gli screzi Salvini-Berlusconi. Appuntamento, dunque, al prossimo grande ostacolo: il Mes. Qui il Movimento 5 Stelle è già sul piede di guerra, forte dell'appoggio di Lega e Fratelli d'Italia.

 

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