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Virginia Raggi assolta, "la decenza di tacere". Prime parole: drammatico affondo contro il Movimento 5 Stelle

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"Abbiano la decenza di tacere". Virginia Raggi viene assolta anche in Appello dall'accusa di falso documentale in relazione alla nomina nel 2016 di Renato Marra, fratello dell’ex capo del personale del Campidoglio Raffaele, a capo del dipartimento turismo del Comune di Roma. La sindaca di Roma, a caldo, decide di togliersi più di un sassolino dalle scarpe nei confronti del suo partito. "Questa è una mia vittoria, del mio staff, delle persone che mi sono state a fianco in questi quattro lunghi anni di solitudine politica ma non umana. Credo che debbano riflettere in tanti, anche e soprattutto, all’interno del Movimento 5 stelle. Ora è troppo facile voler provare a salire sul carro del vincitore con parole di circostanza dopo anni di silenzio. Chi ha la coscienza a posto non si offenda per queste parole ma tanti altri, almeno oggi, abbiano la decenza di tacere".

Tra i primi a congratularsi con lei tra i 5 Stelle è stato l'ex capo politico Luigi Di Maio: "Continua a resistere grande donna, il MoVimento 5 Stelle resiste insieme a te". Parole che, lette insieme, ben fotografano la situazione di guerra per bande all'interno del Movimento a Roma e, di riflesso, a livello nazionale. Tanto che il Messaggero, alla vigilia della sentenza di Appello, riferiva di un forte dibattito interno tra i 5 Stelle con una forte componente che "tifava" per la condanna della Raggi, che si è auto-ricandidata sindaca per il 2021 sfidando i malumori del Movimento e complicando i piani di chi voleva un accordo strutturale con il Pd fin dal primo turno.

 

 

 

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