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Matteo Renzi, il retroscena su Palazzo Chigi: "O Draghi o lui", chi vuole spedirci

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Nel faccia a faccia tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi i soliti ben informati raccontano che il fu rottamatore avrebbe avvisato il premier che, in caso di crisi, si metterà a cercare una nuova maggioranza di governo, che al 90% non sarà più presieduta da lui. Dall’edizione odierna di Repubblica arriva però tutt’altro tipo di messaggio da quello che viene presentato come un “autorevole esponente renziano”, secondo cui questo governo “non è tecnicamente morto” e quindi non è da escludere un Conte ter, con Mario Draghi pronto in alternativa.

 

 

A modo suo sta uscendo allo scoperto anche il Pd, che finora si è nascosto nell’ombra di Renzi, mandato avanti a fare il lavoro sporco: “La verifica di governo? Credo che a questo punto - ha dichiarato Nicola Zingaretti - tutte le forze politiche hanno indicato le priorità al presidente del Consiglio. Ora bisogna in fretta chiudere questa fase perché non si può vivere nell’incertezza in eterno. È il tempo delle decisioni”. Intanto Renzi sta continuando a minacciare il premier con le dimissioni dei ministri di Italia Viva: “Se Conte ritiene che quello che proponiamo non va bene, con rispetto per le istituzioni, noi ci alziamo e ce ne andiamo”.

Di conseguenza, secondo Repubblica, il premier per salvare la poltrona dovrebbe concederne qualcuna agli avversari-alleati: non solo a Renzi, che potrebbe approdare alla Farnesina, ma anche a Luigi Di Maio, con il M5s che vorrebbe rivederlo nel ruolo di vicepremier. Sullo sfondo c’è sempre Draghi, evocato da tutti ma finora rimasto in attesa: per Repubblica da qui al 6 gennaio si scoprirà se quello del fu rottamatore è l’ennesimo bluff o stavolta si arriverà davvero alla crisi, che eventualmente potrebbe terminare solo in due modi, Conte ter o Draghi. 

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