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Matteo Renzi, la guerra in aula: il voto contro la riforma di Alfonso Bonafede, ombre cupe per Giuseppe Conte

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Maggioranza raccogliticcia e numeri risicati mettono in difficoltà il governo: sta già succedendo quanto aveva auspicato fin dall'inizio Matteo Renzi. Alla prima occasione utile, il leader di Italia Viva ha messo l'esecutivo di fronte a un fatto compiuto: senza i renziani il margine di manovra del governo in Parlamento è molto limitato. Il partito di Renzi, infatti, ha iniziato subito astenendosi al Senato sul dl Covid. La senatrice di Iv Laura Garavini ha annunciato l'astensione del suo gruppo, sostenendo che la legge in questione fosse una legge-fotocopia dell'ultimo dpcm: "Un modo di procedere che non solo crea confusione tra i cittadini, a causa della sovrapposizione tra i diversi testi. Ma che viola le regole democratiche dei rapporti tra le fonti normative". Renzi ha dimostrato così di avere a disposizione tutti i mezzi per mettere in difficoltà il governo di Conte.

 

 

 

Un'altra data da segnare sul calendario - come fa notare il Giornale - è quella di martedì prossimo, 26 gennaio, quando si voterà alla Camera la relazione sulla giustizia del ministro Alfonso Bonafede, uno dei politici meno adeguati secondo i renziani. Mentre il senatore di Rignano annuncia già il suo no, qualcuno tra i suoi chiede di discuterne nel vertice fissato per oggi.  "Se c'è da votare cose per il bene dell'Italia le voteremo, ma noi siamo liberi da ora", ha ribadito il leader di Iv.

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