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Giuseppe Conte "deve sporcarsi le mani". Retroscena, rivolta nel M5s: la corda si è spezzata

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"Conte è un funambolo che cammina su una corda sottile. E quella corda è il Movimento", spiega un esponente dei Cinque Stelle. Una riflessione non solo personale, ma che è di molti grillini. Cresce l'insofferenza e i deputati cominciano ad discutono avere perplessità sugli sviluppi della crisi: le strade di Conte e del Movimento sembrano arrivate a un punto di svolta. Sono tre le domande, scrive il Corriere della Sera, su cui si dibatte all'interno del Movimento. La prima: "Perché non si espone lui nelle trattative con l'Udc? Deve sporcarsi le mani anche lui". La seconda: "Perché non provare a ricucire con i renziani mettendo alcuni paletti?". La terza: "Che accadrà con Bonafede?".

 

 

Sullo sfondo l'idea di un partito del premier, se si dovesse andare alle elezioni, aumenta il nervosismo tra i grillini. "Trasformerà il M5S in una bad company". E su Bonafede c'è chi dice che alla fine il premier lo salverà, ma in caso contrario si aprirà una pagina nuova. "Renzi e Conte non hanno capito che se la corda si spezza, loro cadono", racconta un altro grillino. E c'è già chi si prepara alla sfida elettorale: Alessandro Di Battista. "Non ho paura del voto, anche se il Paese ora ha bisogno di stabilità", ha svelato l'ex deputato.

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