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Vittorio Sgarbi, "no" alla fiducia a Mario Draghi: "Ha detto dieci volte resilienza, imbarazzante e insopportabile"

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Vittorio Sgarbi voterà "no" a Mario Draghi. Il critico d'arte si prepara al voto di fiducia alla Camera dei deputati previsto per la giornata del 18 febbraio. E lo fa ricordando le parole del premier al Senato. "Ha detto cose condivisibili, generiche, soprattutto rispetto a quanto pensavo della sua sofisticata dottrina, ma poi - e qui la stoccata - ha detto dieci volte ’resilienza', che vuol dire un accomodamento alle mode insopportabile".

 

 

All'Adnkronos il deputato del Misto non ci va per il sottile: "Mi sono cadute le braccia, quando l’ho sentito dire per dieci volte la parola ’resilienza'". Per non parlare poi della "buffonata del ministero della Transizione ecologica, che è solo fumo negli occhi, un ricatto ’gretino' di Grillo". Da qui l'amara conclusione sul conto dell'ex presidente della Banca centrale europea: "Che Draghi debba cedere è imbarazzante, la fiducia non gliela do perché sentirgli dieci volte ’resilienza' non si può accettare".

 

 

Sgarbi non è nuovo a critiche contro il neonato governo. A ridosso della nomina dei ministri, il deputato tuonava: "Una terribile delusione. Un Governo malato. La conferma di Di Maio, Speranza e Franceschini rende questo Governo una malinconica fotocopia del Governo Conte, cercando solo di accontentare, in modo spudorato, tutte le componenti politiche. Per quanto mi riguarda non potrò mai votare il Governo Draghi-Di Maio: un Governo senza speranza nonostante Speranza". Poi il consiglio inascoltato al nuovo premier. L'unico modo - a suo dire - per mostrare discontinuità rispetto all'esecutivo precedente: "Sarebbe assurdo un nuovo lockdown totale, significherebbe che siamo governati dalla paura. Per questo deve rinnovare il Comitato tecnico scientifico e cacciare, con Speranza, Walter Ricciardi”

 

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