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Rocco Casalino: "Tanto di cappello a Salvini, macchina da consenso". Il giudizio che fa storcere il naso a Conte

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Rocco Casalino ha dato merito a Matteo Salvini, che è stato uno dei suoi principali avversari durante l’esperienza a Palazzo Chigi. I giorni da portavoce di Giuseppe Conte sono finiti, eppure Casalino non ha di certo perso tempo a piangersi addosso, anzi è praticamente onnipresente a livello mediatico, anche per promuovere il suo libro autobiografico, intitolato appunto “Il portavoce”. Ospite de L’Intervista di Maria Latella su SkyTg24, Casalino ha riconosciuto che Salvini “è una macchina di consensi, tanto di cappello su questo. Gira, è molto sensibile al senso comune”. 

 

 

Quello che dovrebbe fare Conte nel caso in cui decidesse di impegnarsi seriamente in politica: “Sento spesso il presidente, ora è in una fase in cui sta facendo diverse valutazioni”. I consigli di Casalino non mancano, a partire da quello di non farsi ingabbiare nel ruolo da federatore: “Se un leader non dà un riferimento diretto a un partito, sporcandosi le mani in campagna elettorale, ma si limita al ‘votate la coalizione’, chi vota M5s continua a votare M5s, chi vota Pd continua a votare Pd, chi vota Leu lo stesso. Adesso abbiamo ancora un gap con il centrodestra di 7-8 punti e quelli non si recuperano con un leader di coalizione: serve un leader di partito, altrimenti questi punti non li recuperi”. 

 

 

Poi Casalino ha espresso un suo giudizio su Mario Draghi e in particolare sul discorso che ha tenuto in Senato: “È rimasto nel suo stile, molto naturale, non studiato. Mi è piaciuto che ha toccato in modo molto importante il tema ambiente, che sarà il tema dei prossimi anni. Se devo essere sincero, sto attento all’uso delle parole, ma manca di empatia, almeno secondo me”. 

 

 

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