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Gregoretti, quando Luigi Di Maio a settembre 2019 diceva: "Nessuna discontinuità col governo precedente in materia di immigrazione"

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Ha già fatto dietrofront nell'aula bunker di Catania, adesso c'è anche una vecchia intervista che lo incastra. Luigi Di Maio, confermato al ministero degli Esteri da Mario Draghi, ha testimoniato oggi durante il processo sul caso Gregoretti che vede coinvolto Matteo Salvini. Il leader leghista, infatti, è accusato di sequestro di persona per aver bloccato, per sei giorni a bordo della nave Gregoretti, 135 migranti soccorsi nel Mediterraneo a luglio 2019. Tra coloro che al Senato diedero l'ok per il processo a Salvini c'erano anche i grillini, ex alleati di governo della Lega. Chiamato a testimoniare a Catania, però, il titolare grillino della Farnesina ha confermato che "la distribuzione dei migranti sbarcati era uno degli elementi fondanti del governo Conte I e II", ammettendo così che il leader leghista non fece di testa propria, ma seguì la  linea politica contenuta nel contratto di governo.

 

 

 

Della testimonianza di Di Maio si è detta soddisfatta Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini. E a confermare le parole del ministro degli Esteri nell'aula bunker spunta anche un'intervista risalente al settembre del 2019, nella quale Di Maio, fresco della nuova alleanza con il Pd, nega qualsiasi segno di discontinuità col governo precedente, quello giallo-verde, in materia di immigrazione. In quel periodo, infatti, l'Italia aveva assegnato alla Ocean Viking un porto sicuro dopo ben sei giorni dal primo soccorso. A tal proposito Di Maio disse: "Lo abbiamo assegnato solo perché l'Europa ha deciso di aderire alla nostra richiesta di prendere gran parte di quei migranti".

 

 

 

E ancora: "Deve essere ben chiaro il principio che anche prima, col precedente governo, il nostro obiettivo era fare in modo che chi arrivava in Italia venisse distribuito negli altri paesi europei. Adesso si sono creati dei meccanismi nuovi, degli automatismi, che ci permettono di fare in modo che quando arriva uno straniero in Italia attraverso un'imbarcazione, viene redistribuito negli altri paesi europei. Come accadeva in passato quando si facevano sbarcare e si redistribuivano, anche adesso si fanno sbarcare solo se vengono redistribuiti". 

 

 

 

 

 

 

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