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Giorgia Meloni punta il dito contro Salvini e Berlusconi: "Speranza, dpcm. Non vorrei che subiscano la linea altrui"

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Giorgia Meloni ha apprezzato la decisione di Mario Draghi di sostituire Domenico Arcuri come commissario all'Emergenza, ma ha anche specificato che si tratta solo di un primo passo. Adesso si aspetta dal nuovo esecutivo segni di discontinuità ancora più forti rispetto al Conte II. "La sostituzione di Domenico Arcuri è stata tra le prime cose che ho chiesto al capo del governo, in privato nell’incontro delle Consultazioni e in pubblico in Aula - ha spiegato la leader di Fratelli d'Italia in un'intervista al Corriere della Sera -. Accolgo il segnale positivo. Ma per ora nei contenuti quello che Draghi sta facendo mi sembra molto simile a quello che faceva Conte. A partire dall’ennesimo Dpcm che tutti speravamo di non vedere più. La discontinuità non è una semplice nomina, si vede nei fatti".

 

 

 

Giorgia Meloni, quindi, è contenta di essere stata ascoltata su Arcuri: "Noi mandammo subito a Draghi documenti e dossier sull’opacità e i disservizi della gestione commissariale, che ha avuto punte surreali come sul caso delle mascherine ma anche con lo scandalo dei padiglioni vaccinali con i fiori, che giustamente Draghi ha bocciato". Tuttavia la leader di FdI si dice ancora preoccupata per via della decisione del premier di proseguire sulla strada dei Dpcm. Il prossimo, infatti, entrerà in vigore il 6 marzo. La Meloni, inoltre, ha spiegato di non aver ancora visto nessun cambio di passo nei contenuti: "È presto, ma nei fatti per ora domina la continuità con le politiche di Conte. D’altronde se si confermano ministri del precedente governo in posti chiave, come Speranza alla Salute, che scarto ci si può attendere?".

 

 

 

Su un'eventuale collaborazione tra i partiti del centrodestra le risposte della Meloni al Corriere della Sera sono un po' fredde. Ed è lei stessa a chiarire il motivo: "Ci sono stati fatti un po’ — diciamo così — 'curiosi', come sulla riforma della prescrizione: ci dispiace che il centrodestra e anche Renzi, visto che era sulla nostra posizione, abbiano deciso di bocciare il nostro emendamento per sospendere gli effetti della norma Bonafede". La leader di Fratelli d'Italia, poi, è rimasta delusa anche dalla scelta di non voler calendarizzare subito la mozione unitaria del centrodestra per abolire il rimborso del cashback e destinare i 5 miliardi previsti ai ristori: "Non vorrei che così facendo i partiti del centrodestra finissero per subire un po’ troppo la linea altrui...".

 

 

 

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