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Enrico Letta all'assemblea Pd: "Serve un nuovo partito. Il fatto che non ci sia una donna al mio posto dimostra che abbiamo un problema"

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Inizia l'era Enrico Letta, ufficialmente segretario del Pd. E poco prima di mezzogiorno, l'ex premier ha preso parola dalla sede del partito, riunito in assemblea nazionale. Con 713 sottoscrizioni, è il candidato unico alla segreteria: insomma, una sorta di plebiscito telecomandato. Assemblea senza dibattito, puramente elettiva e con voto elettronico. "Mi viene in mente la frase di Papa Francesco che dice che vorrebbe un mondo che sia un abbraccio fra giovani e anziani - ha esordito Letta prendendo la parola -. Da solo nessuno si salva. Ce lo ha detto il Papa", ha rimarcato. 

 

Dunque, il neo-segretario ha affermato: "Vorrei che oggi la discussione non si chiudesse ma iniziasse. Domani presenterò un vademecum di idee da consegnare al dibattito dei circoli per due settimane. Ne discutiamo insieme e poi facciamo sintesi in una nuova assemblea". Quindi ha subito ammesso che il Pd è un partito con enormi limiti: "Lo stesso fatto che sia qui io e non una segretaria donna dimostra che esiste un problema" sulla parità di genere. Insomma, non si capacita del fatto di essere segretario: avrebbe voluto una donna, ma c'è lui. Un discreto cortocircuito. "Io metterò al centro il tema delle donne, è assurdo che sia un problema", ha aggiunto.

 

E ancora, Letta ha sottolineato: "Mi candido a nuovo segretario ma so che non vi serve un nuovo segretario: vi serve un nuovo Pd". Insomma, un partito che a detta del suo leader è da prendere e, di fatto, buttare nel cestino per costruirne uno completamente nuovo. Nel corso del suo intervento, Letta ha anche ringraziato il segretario dimissionario, Nicola Zingaretti, "con cui continuerò a lavorare, legati da un rapporto di lunga amicizia e sintonia". Dunque ha rivolto un pensiero "ai centomila  morti e al mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro, a loro noi guardiamo cercando le migliori soluzioni per il loro futuro".

 

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