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Luigi Di Maio ed Enrico Letta, flash Dagospia: "Nuovo patto tra Pd e M5s". Roba umiliante

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Più cattivo di così, con Luigi Di Maio ed Enrico Letta, forse Roberto D'Agostino non poteva essere. Mai troppo tenero con M5s e Pd (e come dargli torto), Dagospia picchia duro sul neo-segretario democratico e il capetto in minore del Movimento (ritiratosi per far spazio al reggente Vito Crimi, anche per evitare nuovi disastri elettorali, e ora scavalcato pure da Giuseppe Conte) con una mirabolante "flash news". In gergo giornalistico, così si definisce un'ultim'ora, una notizia-lampo destinata spesso a far discutere per tutta la giornata. Peccato che in questo caso il retroscena politico di Dago sia molto più vicino a una freddura che a una indiscrezione. 

 

 



"Si prevede un nuovo accordo politico tra Pd e M5s", scrive Dago. A sinistra qualcuno starà tremando, altri sogneranno la riscossa. Ed ecco la batosta, una bella mazzata satirica tra capo e collo: "Si chiamerà Lettamaio", assicura il sito fondato e diretto dall'ineffabile D'Agostino. Mistero sulla natura dell'accordo, suggestivo perlomeno il nome che evoca nefaste conseguenze e scenari decisamente "marroni". Altro che giallorosa o giallorossi, insomma. 

 

 


D'altronde, i rapporti tra i grillini e i dem sembrano ora in una fase di stallo. Con le dimissioni di Nicola Zingaretti, il grande sostenitore di una alleanza elettorale coi grillini. che qualcosa dovesse cambiare negli equilibri tra i due partiti appariva scontato. Certo, Zingaretti in qualità di governatore del Lazio ha chiamato nella sua maggioranza proprio i 5 Stelle, con Roberta Lombardi in testa. Ma al Nazareno c'è chi chiede a Letta di rialzare la testa, di avere un Pd non più succube dei 5 Stelle. Traduzione: alleati sì, ma da una posizione dominante. E le stesse conferme che vorrebbero l'ex ministro dell'Economia Roberto Gualtieri come candidato sindaco a Roma, sfidante di Virginia Raggi, tutto sembrerebbe tranne che un messaggio amichevole al partito di Grillo. A meno che il "patto Lettamaio" non preveda proprio questo: fare fuori uno a uno tutti i nemici interni del ministro degli Esteri di Pomigliano d'Arco.

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