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Giuseppe Conte, la mossa per salvare i big del M5s: una "leggina" per Luigi Di Maio, che roba sono i grillini

Giuseppe Conte  

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Per aggirare la regola dello stop al terzo mandato che impedisce ai grillini una terza legislatura, arriva Giuseppe Conte. Nel M5s c'è un tale terremoto per il diktat di Beppe Grillo che molti parlamentari già al secondo giro, rivela Il Giorno in un retroscena, hanno cominciato a bussare alla porta di altri partiti. "Grillo ha spiazzato tutti perché non solo espone Conte al fuoco incrociato per i prossimi due anni, ma manda anche al macero chi dovrebbe sovvenzionare il nuovo M5s; se Conte avalla la scelta di Grillo, il partito se lo fa da solo", si sfogano alcuni pentastellati.

 

 

In questo scenario sembra che Conte sia della stessa idea di Grillo e che sappia benissimo della tensione interna ma "è tutto già messo in conto". In realtà l'ex presidente del Consiglio vuole sì allontanare i "miracolati" (così li definì lo stesso Grillo) delle elezioni del 2018 per sostituirli con persone di fiducia e "competenti". Ma sarà fatta una eccezione per i big del Movimento come Luigi Di Maio, Vito Crimi, Paola Taverla e Laura Castelli (e forse anche Stefano Patuanelli, Fraccaro e D'Incà).

 

 

Insomma, in questo modo Conte avrà la possibilità di selezionare di persona la nuova classe dirigente grillina, avvalendosi però della vecchia guardia. Un piano che non piace per nulla ai gruppi parlamentari pentastellati, visto che Grillo ha comunicato la sua decisione senza prima consultarsi con gli eletti. Insomma, una bomba.

In tutto questo poi ci sono due questioni, quella irrisolta con la piattaforma Rousseau di Davide Casaleggio. E il nodo della candidatura a Roma di Virginia Raggi come sindaco della Capitale. Per la Raggi, infatti, la regola dei due mandati non vale. Ma pare che Grillo sia già pronto al tradimento: "La mollerà al ballottaggio per favorire l'uomo del Pd; un altro tradimento, se così sarà", mormora qualcuno. 

 

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