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Spionaggio russo, Antonio Maria Rinaldi estremo contro il militare italiano: "Colpevole? Che fine deve fare"

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Un intrigo internazionale dalle conseguenze potenzialmente clamorose. Si parla dell'arresto del militare italiano, Walter Biot, per spionaggio a favore della Russia. Due funzionari russi sono stati espulsi dall'italia, mentre l'ambasciatore di Mosca a Roma è stato convocato. Insomma, tensione alle stelle, con il Cremlino che ha già minacciato ristorsioni per la risposta italiana. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha parlato di "un gravissimo atto ostile". Fonti di governo hanno descritto l'accaduto come l'episodio di spionaggio "più grave subito dall'Italia dal secondo dopoguerra".

 

Il sospetto è che Biot abbia già venduto ai russi carte militari relative alle missioni militari italiane in giro per il mondo. Il militare, 54 anni, si trova già in carcere a Rebibbia. Si è scoperto che in passato lavorò al ministero della Difesa, ai tempi di Roberta Pinotti, e che in quel ministero arrivò quando c'era Ignazio La Russa. Insomma, uomo inserito e dai mille agganci. Non è la prima volta che emergono rapporti tra italiani e russi per la cessione di materiale riservato. Finora era accaduto soprattutto per questioni industriali, il coinvolgimento del militare della Marina apre invece uno scenario inquietante sul quale anche il ministero della Difesa dovrà avviare verifiche.

 

E sulla vicenda, su Twitter, piove il commento del vulcanico europarlamentare della Lega, Antonio Maria Rinaldi. Il quale sintetizza l'intera vicenda e il suo pensiero con queste parole: "Sono garantista e pertanto finché la procura militare non avrà fatto il suo corso considero innocente l’ufficiale di Marina accusato di spionaggio - premette -. Ma se al termine sarà giudicato colpevole mi auguro che sia prima degradato e poi espulso a pedate", conclude bellicoso Rinaldi, aggiungendo al cinguettio le immancabili tre bandierine tricolori, suo marchio di fabbrica.

 

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