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Primo Maggio, Fedez: "Cosa mi hanno chiesto i vertici Rai", a muso duro con la Lega. Terremoto politico al concertone

 Fedez

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La partecipazione di Fedez al concertone del Primo Maggio è diventata un caso prima ancora dell'effettiva esibizione del cantante. Il rischio che l'artista usi quel palco e la diretta Rai per discorsi di tipo politico è molto alto. Fedez, infatti, ha spesso usato i suoi canali social per parlare di politica. Ultimamente si era espresso a favore del ddl Zan attaccando il senatore leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia al Senato. I primi a non starci sono stati i membri della Lega, che prima della  performance del rapper hanno diffuso una nota: "Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1 maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l'intero costo dell'evento".

 

A stretto giro è arrivata la risposta del cantante, che su Instagram ha scritto: "E' la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c'è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai 3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi ed edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente". Pare proprio, insomma, che le intenzioni di Fedez siano quelle temute dal Carroccio: usare il palco del Primo Maggio a fini politici.

In un'altra storia sempre su Instagram, poi, il cantante ha voluto precisare: "Ovviamente da persona libera mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio. Buon Primo Maggio". Poi di nuovo la Lega nel mirino. Riprendendo il comunicato diffuso dal Carroccio in via preventiva, infatti, Fedez ha commentato: "Un artista può esprimere liberamente le sue idee sopra un palco? O deve prima passare al vaglio della politica?".

 

 

 

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