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Giorgia Meloni, il retroscena dopo l'incontro con Draghi. "Mario al Quirinale e lei a Palazzo Chigi, l'ombrello protettivo"

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Mario Draghi non ha problemi a legittimare Giorgia Meloni come leader dell'opposizione. Lo si evince dopo l'incontro di oltre una ora avvenuto tra i due. I due si siano più volte confrontati, negli scorsi mesi, anche al telefono. Un dialogo che ha al lungo incontro di ieri, giovedì 3 giugno, che i rispettivi staff definiscono molto positivo". "Cordiale, franco e con un interlocutore interessato e disponibile", spiega tra l'altro la Meloni ai microfoni puntati su di lei appena uscita da Palazzo Chigi.

 

 

 

"Con Giuseppe Conte non aveva mai avuto un confronto così. Un faccia a faccia lungo e proficuo". Draghi infatti apprezza il fatto che la leader di Fratelli d'Italia "sia l'unico interlocutore che non le pone problemi di equilibri politici o di nomine, quelle richieste che per forza di cosa arrivano necessariamente dai partiti della maggioranza", scrive il Giornale. La Meloni gli ha elencato una serie di punti a suo avviso critici - riaperture, misure anti-Covid, ripresa economica e sociale del Paese - "con il premier che l'ha ascoltata e preso appunti", scrive sempre il Giornale.

 

 

 

Tra le cose che possono interessare entrambi c'è la corsa al Quirinale che si aprirà a febbraio del 2022. Meloni non vede affatto male una possibile candidatura di Draghi. Anche perché la leader di Fratelli d'Italia sa benissimo che se il centrodestra dovesse vincere le prossime politiche, l'Ue sarebbe pronta a mettersi di traverso. Se la Meloni dovesse prendere più voti di Salvini,  l'ombrello di Draghi sarebbe fondamentale. E lo stesso Draghi, che non ha mai parlato di voler fare il Capo dello Stato, sa però che una sua candidatura al Quirinale se fosse sostenuta dall'unico partito di opposizione, nessuno nella maggioranza potrebbe  dire di no. 

 

 

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