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Guido Crosetto, lo sfogo sulle amministrative: "Un regolamento di conti, nel mirino c'è Giorgia Meloni"

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Il centrodestra prende altro tempo: i candidati per Roma e Milano non sono ancora stati ufficializzati. Nonostante gli appelli alla calma e alla tranquillità che arrivano da ogni dove, Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia non sono ancora giunti a un accordo che possa accontentare tutti e tre. Un'impasse che Guido Crosetto, uscito di scena da tempo ma comunque fondatore di FdI, non vede di buon occhio. Secondo lui il centrodestra "non sta affrontando le amministrative per vincerle, ma per cercare in qualche modo di regolarsi all’interno". Il vero problema, dal suo punto di vista, è che Giorgia Meloni sta scalando le vette dei sondaggi e quindi "bisogna evitare che le amministrative siano un ulteriore elemento di crescita per Giorgia". Diverso il caso di Roma in cui "si gioca un’altra partita che è la sopravvivenza di Forza Italia che purtroppo non è più quella di Berlusconi. Adesso in qualche modo vuole esistere e ha la necessità di esprimere un candidato e infatti propone Gasparri". Nome su cui non mancano altrettanti dubbi e perplessità.

 

 

Al momento lo stallo dunque resta. Di più, non è detto che la situazione possa risolversi in breve termine. Matteo Salvini a riguardo ha già messo le mani avanti, convinto che l'8 giugno non sarà il giorno definitivo: "Se martedì sarà decisivo? Sarà un giorno come altri. Quando sceglieremo, lo diremo", ha tagliato corto ribadendo che "ci sono 3-4 donne e uomini assolutamente in gamba e di livello sia su Roma che su Milano. Ognuno sta facendo le sue riflessioni e approfondimenti, poi uniti sceglieremo i migliori".

 

 

I nodi - come ha confermato il numero uno del Carroccio - sono solo sulla Capitale e il capoluogo lombardo, per il resto "siamo già a posto in più di 1000 Comuni che vanno al voto" mentre su Roma e Milano "per la grandezza, le difficoltà e l’eredità pesante di Raggi e Sala c’è bisogno di qualche giorno in più di riflessione". Sul tavolo spuntano però i primi nomi: per il Campidoglio la sfida è tra Enrico Michetti (sostenuto da FdI) e la giudice minorile Simonetta Matone (sostenuta da FI). Per Milano invece la partita sembra più complessa dove tra gli altri c'è Mariarosa Racca, presidente di Federfarma.

 

 

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