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Beppe Grillo contro Giuseppe Conte, indiscreto: "Questione di potere", dietro lo sfogo la vicenda del figlio Ciro

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"Conte ha bisogno di Grillo e Grillo ha bisogno di Conte". Per questo secondo Paolo Becchi, in passato vicino al Movimento 5 Stelle, questo matrimonio partito con il piede sbagliato alla fine ci sarà. Neppure Luigi Di Maio, ex leader, può mettere i bastoni tra le ruote, visto che è "una carta che Beppe Grillo non può più giocare". Altrettanto innocua l'ipotesi rilanciata in questi giorni su un partito personale di Giuseppe Conte. Il motivo? "Sbaglierebbe, che credibilità politica avrebbe se dopo aver lavorato per mesi e mesi, tra conflitti contro Rousseau, Casaleggio, Di Battista, se dopo essersi gettato anima e corpo per rifondare il movimento, alla prima difficoltà tirasse i remi in barca annunciando di voler fare un suo partito? Nessuna", è la domanda con tanto di risposta che il filosofo conceda al Giornale.

 

 

Per Becchi così facendo il fu avvocato del popolo "farebbe la fine di Monti. Il matrimonio si farà, anche se forzato, e Conte che voleva costruirsi un partito personale ne uscirà dimezzato". Eppure per Becchi dietro la rottura c'è qualcosa di più: "Questa non avviene sui programmi, è questione di potere: Grillo non vuole essere messo da parte. Conte aveva fatto bello e cattivo tempo, Grillo gli ha detto che ora dovranno valutare insieme le decisioni più importanti. Ma, per dire, sul fare del M5s una costola del Pd i due sono d'accordo".

 

 

E a chi gli chiede a cosa serva a Grillo tutto questo potere, il filosofo non attende nel fare chiarezza: "Forse incidono le vicende personali. Visti i problemi del figlio, avere ancora un peso in politica potrebbe avere la sua rilevanza". Il riferimento è alla vicenda del figlio, Ciro Grillo, indagato con altri tre amici per stupro di gruppo. 

 

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