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Beppe Grillo fatto fuori "per Statuto?". Articolo 8, l'arma in mano a Giuseppe Conte: monta la rivolta grillina contro il comico

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Caos nel M5s, anche nei gruppi Parlamentari: e ora, dopo le fucilate di Beppe Grillo contro Giuseppe Conte, che si fa? In questo contesto ecco piovere il retroscena della AdnKronos, secondo cui nelle chat grilline continua a rimbalzare l'articolo 8 dello statuto del partito attualmente in vigore, che riporta in modo chiaro che il garante, ossia l'elevato Beppe Grillo, può essere sfiduciato. Strano, clamoroso, ma vero.

 

Di seguito, quel che recita il comma: "Articolo 8 Statuto del M5s. Il Garante resta in carica a tempo indeterminato e può essere revocato, in ogni tempo, su proposta del Comitato di Garanzia a maggioranza assoluta dei propri componenti e ratificata da una consultazione in Rete degli iscritti, purché renda parte alla votazione la maggioranza assoluta degli iscritti". Per inciso, il comitato di garanzia è composto da Vito Crimi e Roberta Lombardi, tra i primi a schierarsi proprio contro il comico genovese. E ancora, nel comitato c'è anche Giancarlo Cancellieri, fedelissimo di Luigi Di Maio.

 

E insomma, c'è chi comincia a suggerire di percorrere la strada della sfiducia al garante, così come previsto dallo Statuto. La rivolta contro il comico sta montando: si pensi che in poche ore ha perso 28mila like su Facebook. La base, insomma, è con Conte, almeno la maggioranza di questa. 

Sullo sfondo, resta l'ipotesi della scissione. Sempre AdnKronos scrive: "Molti parlamentari vorrebbero la prova di forza, ovvero che lo statuto di Conte - motivo di rottura con Grillo - venisse messo ai voti, lasciando che a decidere sul futuro del Movimento siano gli attivisti. Mentre se l'ex premier dovesse decidere di fare un partito suo, a quel punto il M5S rischierebbe un vero e proprio salasso: c'è infatti chi parla di ben 150 eletti pronti a fare le valigie e lasciare il Movimento". Insomma, il caos è totale.

 

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